Ora la colpa è dei rincari, a causa dei quali salterebbero i conti del project financing, ma in realtà questo ennesimo stop alla autostrada Cispadana rappresenta un vero e proprio sberleffo nei confronti delle imprese che attendono da anni una infrastruttura fondamentale per l’intera economia del territorio. Ogni anno, ciclicamente, ascoltiamo le promesse del presidente della Regione Stefano Bonaccini sull’avvio dei lavori. I lavori per la Cispadana e la Bretella nelle dichiarazioni ufficiali sono sempre ad un passo dall’iniziare, ma passano gli anni e non cambia nulla. Affermare di essere vicini al mondo delle imprese e poi prendere in giro in questo modo l’intero territorio è inaccettabile. Quei 67 km di strada sembrano ormai una chimera mentre la società responsabile della progettazione dell’opera, presieduta dall’ex presidente della Provincia Graziano Pattuzzi, trova nuove giustificazioni questa volta legate alla crisi economica. Eppure proprio proprio puntare sulle infrastrutture, specie quelle già faticosamente approvate, è il modo migliore che abbiamo per cercare di non subire la congiuntura così negativa che stiamo attraversando. I modenesi e gli emiliani non meritano questo.