La follia ideologica non ha limiti. E' notizia di oggi il lancio di una petizione on line per rimuovere l’immagine di San Michele che schiaccia il demonio perché ricorderebbe l’uccisione di George Floyd a Minneapolis. Il tutto sarebbe banalmente ridicolo se questo delirio definito 'Black lives matter' non avesse ripercussioni concrete, a partire dalla decapitazione della statua di Cristoforo Colombo in Usa o allo sfregio della statua dedicata a Indro Montanelli a Milano.
Con l'attacco alla effige di San Michele credo però si vada oltre l'assurdo. Ricordo agli analfabeti storici che chiedono tale rimozione, che San Michele, patrono dei longobardi, per la religione cristiana rappresenta l'Angelo per antonomasia e una anticipazione di Gesù stesso nell'antico Testamento. Il culto di questo Santo è radicato nel territorio e anche nelle nostre montagne. Una sua effige è infatti scolpita nella rocca di Montefiorino, abitata dai monaci benedettini già dal XII secolo, prima di essere trasformata in tempi moderni in simbolo della Nostra Montagna e patrimonio da preservare. Ebbene, nella parte destra della facciata un rilievo raffigura appunto San Michele Arcangelo, al quale era dedicata la cappella del castello. Anche solo pensare di cancellare questa immagine rappresenta uno sfregio alla nostra identità e alla nostra storia.