“Ancora una volta, dopo alcuni giorni di intense piogge, siamo a registrare una situazione di assoluta emergenza per la nostra montagna. Ieri Fiumalbo per la piena dei torrenti ha rischiato di finire sott'acqua e il Lago Santo è rimasto isolato dopo il cedimento di un ponte. Questa situazione non è frutto di una inevitabile realtà, ma ha una genesi precisa e da ricercare nella assurda burocrazia fatta di leggi regionali che rendono a dir poco complicata la pulizia dei torrenti che eviterebbe questi disastri”. A parlare sono il senatore della Lega Stefano Corti, la consigliera provinciale della Lega Simona Magnani insieme al consigliere regionale della Lega Stefano Bargi e all’assessore di Fiumalbo Gabriele Nizzi, da tempo in prima linea nel chiedere di poter accelerare nella pulizia dei torrenti.
“La difesa idrogeologica sarebbe l'azione base per proteggere un Appennino sempre più isolato e dimenticato dalle istituzioni - continua l’assessore Nizzi -. Invece dobbiamo fare i conti con restrizioni assurde anche nella semplice pulizia dei torrenti”.
“Per molti montanari continuare a vivere nella loro terra è un atto di coraggio e di amore quasi irrazionale considerando le avverse condizioni economiche e il silenzio di chi a Roma e in Regione dovrebbe proteggere il territorio’ - aggiunge Simona Magnani.
“Speriamo che ora, davanti a questa ennesima emergenza, Barbara Lori, neoassessore regionale alla Montagna si faccia sentire e le risorse dalla regione arrivino in tempi rapidi, sempre che Bonaccini abbia davvero a cuore la montagna come più volte ha detto” - fa presente Stefano Bargi.
“Il legname e la biomassa sono una ricchezza da sfruttare con buonsenso e da valorizzare affinchè chi vive il territorio della montagna possa sfruttarla per l'implementazione delle energie rinnovabili. Eppure Conte si è dimenticato della biomassa, energia pulita a chilometri zero, nel suo leggendario Superbonus ristrutturazione 110% - chiude il senatore Corti -. Sicuramente ai montanari non servono gli incentivi per le colonnine elettriche di ricarica per monopattini di cui, fra l’altro, i residenti nei Comuni sotto i 50mila abitanti non hanno diritto”.